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Altri ingredienti della serie Camena

Gli ingredienti di una storia sono tanti e nel caso della serie di Camena ce ne sono altri a cui non avevo ancora accennato

 

 

Pur non amando i romanzi troppo cupi, la letteratura distopica ha finito per influenzarmi: la Terra in cui vive Camena e che viene invasa dai fantasmi non è la nostra, ma una in cui spadroneggia un regime democratico estremamente corrotto che renderà la vita difficile tanto ai fantasmi quanto alla protagonista. È un distopico che si mescola al comico e alla satira, ma non mancheranno scene d’azione e di approfondimento.

 

Un’altra influenza che si può avvertire è quella del filone dei supereroi: esseri (umani e non) dotati di poteri straordinari che si sfidano, vincono, perdono, soffrono e hanno vite complicate è una descrizione atta a questi personaggi. I fantasmi hanno acquisito questi poteri dopo essere stati trasformati in tali da una maledizione che hanno tentato invano di spezzare e ciascuno ha poteri diversi a seconda della propria personalità e di eventuali oggetti con cui si sono fusi al momento di cadere vittima della maledizione.

Ad esempio, Lord Travius, il capo dei fantasmi, ha poteri legati al fuoco e al calore (per via della sua personalità accesa) e al fulmine perché quando il sortilegio fu scagliato aveva in mano un’arma che mandava scariche elettriche. Ci sono anche fantasmi che hanno poteri legati a due elementi.

 

C’è anche un leggero pizzico di nonsense, soprattutto nei primi libri, alla Alice nel paese delle meraviglie, dove situazioni impossibili e paradossali si susseguono e la stessa Camena faticherà a non perdere la testa (e anche Travius, una volta alle prese con la follia di noi umani).

 

C’è anche un sospiro di romance alla slow burn, ma emergerà con più forza nei romanzi successivi.

 

La situazione ricorda anche quella di un reverse isekai, dove a finire catapultato in un altro mondo non è un essere umano della nostra Terra, ma una creatura di un altro mondo/dimensione che finisce nel nostro e fatica ad adeguarsi alle usanze e alla mentalità umana. È il rovesciamento di una massima di Pirandello; secondo lui i protagonisti dei drammi classici perderebbero ogni sicurezza (“diventerebbero Amleto se si squarciasse il cielo di carta”) se si rendessero conto di vivere appunto in una finzione. Qui, al contrario, dei cartoni animati che non si rendono nemmeno conto di essere tali, sbarcano nel nostro mondo ed è quest’ultimo a impallidire davanti a poteri che non ha modo di fermare…

 

E voi? I romanzi che sanno armonizzare diverse fonti e ispirazioni vi piacciono o preferite quelli più uniformi? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!

 

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