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Medioevo: istruzioni per l’uso

Il medioevo è molto quotato tra gli scrittori; che siano fantasy, ambientazioni di film o videogiochi, tantissime le opere lo ritraggono, spesso con errori e forzature.

Come forse avrete intuito dal mio articolo entusiasta su I perché del medioevo, l’età di mezzo è il mio periodo storico preferito. L’arte, le invenzioni, la letteratura e l’intricata e affascinante storia me lo fanno amare nonostante gli aspetti negativi. Lo amo e lo conosco e proprio per questo motivo non posso fare a meno di girare gli occhi ogni singola volta che lo vedo usato come amorfa ambientazione di un videogioco/romanzo/light novel senza alcun riguardo per le specificità di quell’epoca così particolare.

Vere e proprie metropoli fra le mura, popolatissime, con il castello che svetta dall’alto? Storicamente è vero che i castelli erano sopraelevati per ragioni difensive, ma le città più popolose si aggiravano tra i cinquantamila e i centomila abitanti; numeri lontani dalle metropoli odierne sicuramente superiori ai villaggi e alle città più piccole.

Mostri antropofagi che affliggono il regno e la campagna? Sono un topos abbastanza diffuso in questo tipo di storie, ma la loro presenza implica una domanda: se queste pericolose creature infestano il mondo da secoli decimando gli umani, questi ultimi come hanno fatto non solo a non estinguersi ma a dare origine alla civiltà? L’età di mezzo si immaginava un sacco di mostri, ma non erano tutti pericolosi e gli antidoti a molti di questi erano spesso semplici, come portare delle erbe oppure osservare determinati riti. Non è vietato inventare storie di questo tipo, ma serve una costruzione del mondo convincente che magari non parli di “medioevo” ma più correttamente di “ucronia” (genere di narrativa fantastica in cui la storia del mondo segue un corso alternativo rispetto a quello reale).

La predilezione del fantasy per la monarchia è un dato di fatto di cui è facile comprendere le ragioni: la politica diventa molto più semplice se è  raccontata come susseguirsi di trame fra nobili e famiglie regnanti – piuttosto che lo spettacolo triste e complesso dei partiti e dell’economia di oggi. Nell’età di mezzo le monarchie di diversi paesi (oltre a usanze che è impossibile elencare interamente in un solo articolo) avevano usi diversi e un controllo più e meno ferreo sulla nobiltà; in generale per il re non era semplice tenere sotto controllo tutti i territori controllati dai nobili e i nobili stessi. Tuttavia se un nobile veniva trovato colpevole di fellonia… potevano succedere due cose: se ciò avveniva nell’Alto medioevo il reo veniva punito severamente e la sua casata sciolta e coperta di ignominia. Se invece accadeva nel basso medioevo non era così semplice, poiché alcuni nobili potevano contare su risorse, appoggi e territori addirittura superiori a quelli del re. Insomma, non era sempre così scontato che gli aristocratici dovessero essere sottomessi al re. Diversi paesi avevano monarchie più e meno salde, ma una cosa li accomunava tutti: una spiritualità intensa e peculiare. La religiosità permeava profondamente la mentalità di chi abitava in quell’epoca e qua arriviamo a un altro topos che temo sia scaduto in cliché: la religione presentata unicamente come un culto inventato dal niente da parte di un manipolo di corrotti assetati di potere che ingannano il popolo trafficando con la nobiltà e inducono tutti quanti a essere beceri e crudeli contro il diverso.

Non fu tutto così in bianco e nero. Non aiuta che durante il basso medioevo la popolazione europea se la passò piuttosto male, con le epidemie, il clima rigido e le continue invasioni da parte di popoli stranieri (popolazioni di credo musulmano commerciarono in schiavi cristiani per molti secoli). In un’epoca in cui non esisteva un vero e proprio Stato centralizzato, né la dichiarazione dei diritti dell’uomo, la fede cristiana fu fonte di coraggio e di conforto, di innumerevoli opere d’arte, santi… e cristiani meno brillanti che ispirarono storie medievali talmente intrise di anticlericalismo che farebbero arrossire Marx.

Non pretendo che ogni opera ambientata in uno pseudo – medioevo ricostruisca fedelmente l’età di mezzo, ma un piccolo grande passo avanti potrebbe essere, per gli autori, immaginarsi tipi differenti di architettura: le cattedrali sono figlie di determinati materiali, mentalità e spiritualità al punto che quando le vedo replicate uno a uno in storie in cui di cristiano non ci sono nemmeno i modi di dire, mi cascano le braccia. Tipi diversi di cultura portano a diversi stili nell’architettura, ogni regione ha diversi materiali… insomma, un po’ più di inventiva non guasterebbe.

Mi scuso per l’articolo più lungo del solito! Vi piacerebbe che parlassi ancora di questa epoca, magari svelando qualche piccola curiosità? Preferite i romanzi storici o quelli fantastici? Oppure che a prescindere dal genere letterario la caratterizzazione dei personaggi e del mondo sia sensata e ben curata? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!

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