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Edizioni; confezione e sostanza.

Edizioni rare e illustrate sono spesso oggetto di desiderio e acquisto per tantissimi lettori. Oggi vi parlerò di cosa ne penso e quali vi consiglio

 

Tutte le persone di buonsenso in questi giorni danno i loro consigli di lettura per l’estate, poi ci sono io che ho fatto indigestione di light novel e sentendo bisogno di letture più sostanziose mi sono messa a leggere la – recentemente acquistata – pubblicazione del Purgatorio curata da Mondadori, con prefazione di Alessandro D’Avenia, illustrata da Gabriele Dell’Otto e commentata da Franco Nembrini, il mio dantista preferito.

Negli ultimi due giorni l’ho consigliata a due persone e questo mi ha dato modo di riflettere sulla questione delle ripubblicazioni di classici e romanzi famosi. Al di là del fatto che per gli editori sia quasi sempre una scommessa sicura ristampare in pompa magna testi già noti e amati, la bontà dei risultati può variare. A volte, addirittura, si dovrebbe parlare non di ripubblicazione, ma di una versione differente dell’opera rivisitata da un altro autore.

È la differenza tra la sopra citata versione della Divina Commedia e quella riscritta e illustrata da Go Nagai. La seconda ha disegni meravigliosi, ma le parti mancanti o cambiate rispetto all’originale ne fanno una lettura interessante quanto distante dal poema dantesco. Al contrario, il motivo per consiglio a tutti questa edizione è che è bella e al contempo aiuta a penetrare il senso delle terzine, contestualizzarne il contenuto e comprenderlo.

Dopo la prefazione c’è una splendida pagina intera illustrata, segue un commento introduttivo che ci spiega cosa succede nel canto che stiamo per leggere (significati profondi compresi) e poi c’è il canto con la parafrasi a fronte e a fine del canto il ciclo si ripete meno la prefazione. Ho letto in questo modo l’Inferno, sto leggendo il Purgatorio e quando uscirà il Paradiso leggerò pure quello.

Ci sono casi in un cui un’edizione della stessa opera può essere diretta a pubblici diversi: I viaggi di Gulliver possono essere confezionati, riscritti e venduti come un famoso romanzo per ragazzi, oppure (come la versione Mondadori che ho io) riportare il testo originale, dal fortissimo sapore satirico, commentante le più scottanti vicende dell’epoca e dal finale intinto di odio per l’umanità.

Preferisco sempre avere il testo originale (o in alternativa una buona traduzione) con tutto ciò che serve per comprenderlo e contestualizzarlo. Ad esempio, la mia edizione di Dracula di Bram Stoker ha una lunga introduzione sulla vita dell’autore, il periodo storico e come il romanzo cambiò da allora in poi i racconti sui vampiri.

Un’edizione che consiglio tantissimo a chi ama i racconti di cavalieri è la raccolta integrale dei poemi cavallereschi di Chretien de Troyes dei classici Mondadori. Agili libretti la cui prefazione consente di capire meglio quali fossero le intenzioni dell’autore, avanzando addirittura l’ipotesi che colui che menziona per la prima volta il Sacro Graal non soltanto non si riferisse al calice contenente il sangue di Cristo, ma si riferisse agli ideali cortesi e cavallereschi con un’ironia feroce ma celata. In effetti i suoi cavalieri sono forti ma con scarso sale in zucca…

Edizioni che ho ma mi piacciono di meno sono quelle dei Mammut della Newton Compton Editori. Sono classici integrali, ma non sempre a mio avviso sono introdotti e contestualizzati a dovere.

 

E voi? Collezionate diverse edizioni di opere che già possedete? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!

 

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