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Sull’arrivo dei fantasmi

Camena e l’arrivo dei fantasmi è un mio libro su cui sono sorti degli equivoci che voglio chiarire; l’articolo è dedicato a questo

 

Se si tratta di serie fantasy, è praticamente impossibile non imbattersi in trilogie in cui il primo volume ha un minimo di trecento pagine (e alla quinta si aspetta che tu abbia già una laurea in storia locale). È una struttura molto ricorrente, ma non priva di difetti; non tutti i lettori amano i “mattoni” e non sempre tre libri bastano per esplorare a fondo il mondo e i personaggi.

Le light novel (YA giapponesi) mi hanno fatto conoscere un diverso formato: lunghe serie fantasy dai singoli volumi relativamente brevi ed economici che non sono legate a un determinato numero di libri per imbastire le trame e far scoprire lati insospettati dei mondi e dei personaggi. Ciò consente di gustarsi i libri tutti d’un fiato, quanto di optare per sessioni di lettura più brevi per chi ha meno tempo e sbocconcella libri tra una cosa e l’altra. Ho reputato questo secondo formato più adatto per la storia che voglio raccontare.

Uno dei motivi è che volevo riprodurre su carta il senso di scoperta e di sorpresa di certi cartoni animati: conoscevi i personaggi, ma non sapevi mai cosa sarebbe successo in ogni singolo episodio; un’avventura, un nuovo mistero, nuove cose su quei personaggi che credevi di conoscere così bene? Non lo sapevi e non rischiavi mai di annoiarti.

Il risultato è qualcosa di molto diverso dai soliti YA più e meno piccanti e dai fin troppi orfani dotati di poteri magici incaricati di salvare il mondo, ma ciò non significa che la seria sia priva di contenuti di riflessione. Non è una serie per bambini; più avanti saranno trattati temi complessi inadatti a un pubblico molto giovane.

Diciamo che c’entra la satira con un pizzico di distopia e molto, molto umorismo.

 

Ho cercato di fondere le risate e l’intrattenimento con spunti seri capaci di lasciare un segno, dimodoché ci vuole solo ridere possa farlo e chi cerca qualcosa di più profondo possa esserne soddisfatto a propria volta. Le storie che permettono più livelli di lettura sono molto amate e non è raro che diventino classici. One Piece è una storia d’azione piratesca non aliena da profonde e dure riflessioni sulla politica e il potere, l’Orlando Furioso è una storia di puro intrattenimento che è al contempo una fotografia degli usi, costumi e mentalità del suo tempo, per non parlare dei fin troppi modi di leggere la Divina Commedia.

 

Vi ho incuriositi? Vi piacciono le storie con più livelli di lettura o preferite quelle che giocano a carte più scoperte? Fatemi sapere e continuate a seguirmi!

 

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