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Enemies to lovers

Enemies to lovers è una delle dinamiche di coppia più amate dei rosa, ma non sempre funziona

 

Un uomo e una donna hanno una pessima opinione l’uno dell’altra. Si odiano a morte, ma dopo una serie di circostanze imparano a conoscersi meglio, si aprono l’uno all’altra e scocca la scintilla. Dopo mille traversie, rimuovono gli ostacoli esterni e interni (psicologici) alla loro relazione, e si mettono insieme.

È la premessa base di tante storie scoppiettanti, ma non sempre viene eseguita correttamente. Ci sono storie/coppie ben riuscite, ma ce ne sono altre dove uno dei due (di solito lui) impiega il 98% del romanzo a sottoporre l’altra/o a una serie infinita di abusi fisici e psicologici, umiliazioni, tiri mancini e quant’altro, salvo, nelle ultime pagine buttarsi ai suoi piedi e confessare che l’aveva sempre amata/o ardentemente.

In quei casi rimango lì a chiedermi “MA DOVE??” dove, come e quando ti ci sei innamorato, non hai fatto altro che darle contro e annegarla nella cacca! Mi è più facile credere che hai battuto la testa piuttosto che al tuo innamoramento, o che questa situazione possa chiamarsi “amore” anziché “qualcuno chiami la polizia”.

È il motivo per cui, per apprezzando questa dinamica, provo una certa diffidenza nei suoi confronti e non riesco ad amarla con l’intensità di altre persone.

Questo mio stato d’animo si è rafforzato dopo la lettura di due fantasy rosa con questa dinamica: uno l’ho adorato e seguirò la serie (My magical career at court), l’altro l’ho odiato e se non fosse che ce l’ho in ebook gli avrei già dato fuoco e sparso le ceneri al vento (The sorcerer’s receptionist).

Entrambi seguono la vita di una giovane uscita dalla scuola di magia con ottimi voti, e le sue prime esperienze lavorative. I regni magici dove sono ambientate le storie sono differenti, ma le divergenze più grosse sono di altra natura.

La protagonista di Magical career è Noelle. Dopo l’università è tornata nel suo paesino di provincia, dove stenta a trovare lavoro. Trovatolo, viene trattata malissimo e licenziata; ma proprio quel giorno reincontra Luke, che le propone di andare a lavorare come sua assistente presso la corte dei maghi. Chi è Luke? Un suo ex compagno di studi, nonché figlio di un duca; terminata la scuola non aveva avuto difficoltà a trovarsi un lavoro prestigioso e ben pagato grazie alle sue connessioni. Tuttavia, nonostante il sangue blu, Noelle non aveva esitato a sfidarlo e batterlo più volte ai tempi della scuola. Il loro rapporto era teso e pieno di ostilità; nondimeno, quella rivalità tirava fuori il meglio da loro. Lei l’aveva battuto più volte, ma entrambi si impegnavano al massimo, al punto da trascurare le amicizie più di imparare più cose sulla magia dell’altro. Come risultato, ottennero entrambi ottimi voti e la competitività fra loro si è tutt’altro che estinta: Noelle è determinata a fare del suo meglio e salire di rango più in fretta e più in alto di Luke … che la ama e non sa come dirglielo.

Nei capitoli in cui approfondiamo il punto di vista di Luke, impariamo che lui è diventato più maturo e meno orgoglioso rispetto ai tempi della scuola. È uno stacanovista fermamente intenzionato a restare accanto a Noelle rispettandone la volontà. Se lei vorrà accettare la proposta del principe ed essere spostata in un’altra divisione in cui non potranno vedersi, Luke lo accetterà. Se lei invece dovesse rifiutare, lui non esiterà a mettersi contro la corona.

I sentimenti di Luke verso Noelle erano mutati durante la scuola, quando un grave scandalo aveva colpito la sua famiglia. Suo padre, l’individuo che Luke stimava e di cui bramava l’approvazione, aveva tradito la madre. Si sentì perso: poteva ancora provare orgoglio per essere un nobile? In queste circostanze, Noelle lo raggiunse e gli disse: “sei l’ultima persona a cui vorrei chiederlo, ma te la cavi e io non riesco a capire come fare per questa magia”. Di lì iniziarono ad aiutarsi a vicenda. Luke trovò un grande conforto all’idea che qualunque cosa fosse successo, Noelle lo avrebbe trattato come sempre: un ottimo mago e acerrimo rivale.

La sua cotta iniziò a svilupparsi da lì. È toccante e non è totalmente irrealistico. È anche bello che tuttora i due facciano l’impossibile per superarsi.

La storia, oltre alla loro ship ha pure altro da offrire: altri personaggi, magie, mostri, trame segrete di chi vorrebbe colpire e indebolire il loro regno con varie catastrofi … il lato slice of life potenzialmente noioso della serie è stemperato da scene d’azione dinamiche e momenti profondamente umani. Forse non sarà da Nobel della letteratura, ma si è rivelato un ottimo libro, è l’inizio di una serie che proseguirò (e di cui sto aspettando con impazienza il secondo volume).

 

La relazione tra Nanalie e Rockmann di Sorcerer’s Receptionist è tutto un altro paio di maniche (pessimo). Della protagonista Nanalie seguiamo un pezzetto dell’infanzia, come le nacque il sogno di diventare una receptionist presso una gilda di avventurieri ed esorcisti, nonché una parte consistente della sua vita scolastica. Il mondo è molto più dettagliato e intrigante; a tratti ricorda Harry Potter (in senso buono), ma il punto più debole sono le relazioni umane. Le amicizie che Nanalie riesce a farsi sono toccanti, finché riesci a ignorare il modo orribile in cui la trattano. Loro possono lamentarsi d’amore e mille cose, ma lei la interrompono dopo due minuti. Lei ha già spiegato che non intende mettersi con Rockmann, ma basta meno di un niente perché centinaia e centinaia di ragazze, loro comprese, le diano addosso come un branco di iene, con atti di bullismo verbale e fisico. Tutto ciò per gelosia, perché è seduta accanto a Rockmann che non sopporta.

E qua veniamo a uno dei male lead peggio riusciti che abbia visto. Lui è un nobile, è bello, è ricco, ha centinaia e centinaia di ragazze che gli vanno dietro e guarda l’universo mondo dall’alto al basso. Esce con più ragazze alla volta e nessuno gli dice niente e nonostante la protagonista prenda sempre il massimo dei voti, è sempre lui a superarla ed essere il numero uno come voti nella scuola.

(L’unico modo in cui riesco a spiegarmelo è sessismo più classismo: gli insegnanti non possono certo permettere che un figlio di papà simile arrivi secondo rispetto a una plebea e allora gli danno punti extra. La protagonista ci rimette non pochi punti in salute mentale a vedersi arrivare sempre seconda nonostante i suoi sforzi e l’ottimo punteggio e non riesco a darle torto).

Rockmann è un pezzo di ghiaccio, insulta pesantemente Nanalie dal primo momento in cui la vede e non esita a bruciarla viva coi suoi poteri e attaccarla a vista. Lei ricambia con la sua magia di ghiaccio e non lo può soffrire. Lui non prova nemmeno a nascondere quanto goda della sua impotenza e del suo complesso da numero due, né alza mai un dito per interrompere il bullismo nei suoi confronti.

Stando così le cose, non riesco proprio a capire perché lui le chieda di ballare alla danza di fine anno. Non ha mai dato alcun segno di essersi innamorato di lei, o anche solo di considerarla umana, l’ha sempre e solo trattata come una cacca sul marciapiede.

Finisce la scuola. Tiro un sospiro di sollievo: finalmente si arriva al motivo per cui ho deciso di comprare questo libro, ossia la vita da adulta di Nanalie. Ha coronato il suo sogno e inizia a lavorare come receptionist magica. Dopo qualche parte un po’ noiosa, ne arriva una interessante: per stabilire il grado di pericolosità di una quest, si avventura assieme a una collega in una foresta brulicante di demoni. Compiono la missione ma un demone le nota e Nanalie usa una potente magia di teletrasporto per tornare alla gilda. Purtroppo, durante la manovra, la collega ha la pessima idea di complimentarla dicendo che non si aspetta di meno dalla numero due della scuola di magia. Nanalie doveva concentrarsi sulla destinazione per attivare correttamente l’incantesimo, invece, grazie a questa interferenza, finisce per ritrovarsi vicino alla persona che le ha causato la sindrome di numero due: Rockmann. Nessuno dei due è felice di rivedere l’altro e per giunta erano nel mezzo di un ballo nella dimora nobiliare di lui (grossa più o meno come una quarantina di campi da calcio, con oro e roba preziosissima in ogni stanza ché zio Paperone e Mida levatevi proprio). Il potentissimo, ricco e influente padre di Rockmann acconsente a non far scoppiare uno scandalo a patto che lei compia una missione segreta per lui.

Vi giuro, quando spiattella la missione segreta volevo urlare. E non di gioia. Questa missione è la scusa per farla ballare con Rockmann: suo padre vuole essere sicuro che lui voglia davvero sposare la principessa di un regno vicino. Lui si è sposato per amore e vuole che il figlio faccia altrettanto – il suo casato ha già tanto di quel potere che può anche permettersi di evitargli un matrimonio combinato.

(Soldi infiniti, bellezza, salute, un potere politico e magico enorme, f*ga che gli piove addosso, la servitù, una dimora che manco il re Mida e ora anche una famiglia che gli vuole bene; se non è un privilegiato di primissima classe io sono Napoleone).

Il ballo è mascherato (maschere e costumi magici, ovviamente); secondo le usanze, l’ultimo ballo è riservato al vero amore e lei dovrà ballare con lui prima o dopo per sincerarsi dei sentimenti di lui. Va a finire che lei si getta sul buffet, inizia a chiacchierare con un paio di invitati e balla con uno di loro con la testa di maiale nell’ultima danza.

Poi le maschere, comprese quelle magiche, vengono tolte e si scopre, con sorpresa non mia, che lei aveva ballato con Rockmann. Quello che sembrava Rockmann con una maschera da due soldi era un altro travestito da lui.

“Se non volevi che ti riconoscessi, dovevi vestirti in modo da essere meno bella.” Gli dice lui.

Lei ne è confusa. Io, invece, volevo vomitare. Quella lì è la prima e unica conversazione civile che hanno mai avuto, ma io dovrei sciogliermi e pensare che è vero amore e basta solo che lei rinunci all’orgoglio per capirlo.

No. Sai, no.

Visti dall’esterno un sacco di personaggi sono insopportabili, ma di solito ci sono momenti in cui vediamo le cose dal loro punto di vista e arriviamo a comprenderli (in qualche misura). Per Rockmann questo non è mai successo e mancano del tutto indizi esterni che aiutino a capire se, dove, come e perché lui si sia innamorato di lei, o che la sua vita senza di lei sia triste o mancante di qualcosa.

Ha una casa enorme, salute, bellezza, la carriera, la stima e l’amore del regno, una splendida famiglia che è anche ricca e potente, un’infinità di ragazze con cui uscire ma, ahilui! L’unica che gli interessa non capisce e non ricambia! Ah, che dolore, come potrà mai sopravvivere?

Io dico che potrebbe benissimo.

Questa pessima ship occupa più di un terzo del libro, che non è breve. Non mi aspettavo che occupasse così tanto posto togliendolo ad altre cose più interessanti; altre missioni pericolose, più informazioni sui demoni, il mondo magico, la politica, o la famiglia di lei … tante possibilità perdute a vantaggio di una delle ship più fastidiose e meno credibili di cui abbia letto. Finire Sorcerer’s Receptionist è stata veramente dura. L’idea di sciropparmi altri libri così mi è indigesta. Il mondo è interessante, ma se deve occupare meno di un quarto dello spazio, non posso farcela. Le relazioni umane in generale non sono il massimo, qui.

Probabilmente è anche questione di sensibilità personale: dicono che l’amore non è bello se non è litigarello, ma non sono d’accordo, per me un fidanzato dovrebbe essere una persona di cui potersi fidare, da aiutare, sostenere e farsi aiutare e sostenere in un profondissimo rispetto e amore reciproco. Qualcuno con cui ridere assieme, avere discussioni pacate per le cose importanti, a cui non dover nascondere ciò che sei… non qualcuno con cui litigare continuamente per il controllo (o qualunque altro motivo), o di cui scusare l’ingiustificabile.

Se non la sente di stare in una relazione a due, che abbia la correttezza di dirlo subito. Se insulta e maltratta non è amore. Se non ti rispetta, non muove un dito per aiutarti e anzi ti espone a pericoli o situazioni dolorose, men che mai è amore.

Perché dovrei desiderare la compagnia di una persona che mi rende infelice?

La relazione tra Noelle e Luke non è perfetta, ma tra i due regna un profondissimo rispetto reciproco. Hanno imparato a fidarsi l’uno dell’altra e queste sono ottime basi per una storia d’amore. Hanno collaborato insieme in alcune missioni pericolose, lei che si butta in avanti e lui che fornisce aiuto dalla seconda linea. È una relazione sana che beneficia entrambi. Il mondo è meno dettagliato, ma ci sono tutti gli indizi per averne l’abc e la quasi certezza che nei prossimi volumi si espanderà. E scusate se è poco.

 

Qual è una coppia enemies to lovers che amate e un’altra mal riuscita? Sono l’unica a pensare che un amore non litigarello è meglio? Per favore, ditemi di no.

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