Serie a fumetti; ce n’è per tutti gusti e volevo parlarvi di quelle che mi hanno regalato più emozioni e faranno altrettanto con voi.
Queste cinque serie sono state – e rimangono – molto importanti per me e mi hanno donato risate e riflessioni lasciandomi ricordi preziosi. Ovviamente questa top 5 è frutto unicamente dei miei gusti personali e segue la regola che le serie citate devono essere fruibili da un vasto pubblico, compresi i bambini e chiunque non si sia mai approcciato prima alle storie in questione.
I Puffi. Imparai a leggere sui loro bellissimi albi a colori, incantata fin da subito dal tratto fiabesco e inconfondibile delle loro avventure, alcune delle quali rimastemi impresse a distanza di decenni: Puffo verde o verde puffo è una narrazione spassosa ma nel del tutto insensata sui danni della discordia e su come possa nascere da faccende in apparenza innocue, per tacere de Il puffissimo, un cartoonesco atto d’accusa contro i (pre)potenti. Scoprii anni più tardi che era opera di Pierre Culliford – e non di Peys come credevo e che la firma sotto ogni pagina in realtà recitava “Peyo”. Succede quando sei un bambino che non ha mai visto delle “o” aperte in corsivo. Ai Puffi ho collegati molti altri ricordi, tra cui la visita in Belgio ai boschi che hanno ispirato la loro foresta e gli innumerevoli episodi del loro cartone curato da Hanna-Barbera. Sono anni che fingo educatamente che le loro avventure non siano proseguite nella terza dimensione e ho intenzione di continuare a farlo; mi è difficile essere razionale nei confronti della primissima serie che abbia mai amato.
Lucky Luke. Un western divertente e surreale che ha catturato la mia immaginazione. La rivalità tra il nostro eroe e il pericoloso Joe Dalton resta una delle più vivide nella storia del medium, ma le avventure restano interessanti anche quando il nostro cowboy deve vedersela con altri nemici; un bambino può divertirsi con le gag, mentre un adulto può cogliere la sottile ironia e i riferimenti a vicende realmente avvenute (o leggendarie) ai tempi del selvaggio west. So che la serie è proseguita con nuovi autori, ma preferisco quella originale di Morris e René Goscinny.
Asterix. I suoi albi giravano per casa mia prima ancora che imparassi a leggere. Il tratto è cartoonesco e caricaturale coi personaggi ma realistico nei paesaggi e nei dettagli di quel mondo antico. C’è una sottile, sublime ironia e satira nei confronti della modernità e delle abitudini europee godibilissima per gli adulti e personaggi e gag che saranno graditissimi ai bambini… e ai più grandi in vena di evasione.
Non tutte le storie di Topolino sono capolavori, ma ve ne sono alcune, come quelle di Carl Barks e di altri autori, che splendono come diamanti e hanno la stessa resistenza al tempo. Una di queste, Zio Paperone e l’elmo del comando è una delle mie preferite e vede il nostro miliardario preferito alle prese con il governo di un piccolo pianeta. Sfortunatamente, si rende ben presto conto che c’è una ragione se nessuno dei nativi vuole fare il capo: quest’ultimo deve indossare una corona che registra le sue intenzioni e lo schiaffeggia se non sono conformi al bene del popolo. Ricordo con gioia anche la saga fantasy di Topolino e il signore delle nebbie e molto altro di paperi e topi.
Al primo posto avevo pensato inizialmente di mettere Mafalda. Ho letto e amato ogni sua singola striscia, ma è pur vero che molte di queste risultano difficilmente comprensibili se si è all’oscuro degli eventi reali che si svolsero contemporaneamente al fumetto. Perciò ne metto un altro che è invecchiato meglio nonostante il gap tecnologico: Calvin e Hobbes. Le disavventure di Calvin alle prese con il suo tigrotto, i lati positivi e negativi dell’infanzia e la sua stessa, travolgente immaginazione compongono un affresco stupendo, divertente e non privo di riflessioni.
E voi? Quali sono i vostri cinque fumetti preferiti? Avreste voluto aggiungerne o toglierne qualcuno dalla lista? Ditemi quali nei commenti e continuate a seguirmi!
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