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LIBRI CHE HO AMATO SENZA ASPETTARMELO

Libri; alcuni li amiamo, altri ci deludono, altri ancora ci sorprendono e diventano i nostri preferiti. Oggi vi parlerò dell’ultimo caso.

 

Leggendo può succedere di tutto: affrontare una pila interminabile di roba non letta, doversi riprendere da una lettura angosciante o tremenda, oppure scoprire che titoli scelti per caso, per capriccio (o raccomandazioni insistenti) si rivelino migliori di quanto pensassimo e conquistino un posto speciale nel nostro cuore.

In questo articolo vi parlerò di nove libri che non mi aspettavo di amare così tanto.

Since I Was Abandoned After Reincarnating, I Will Cook With My Fluffy Friends: The Figurehead Queen Is Strongest At Her Own Pace è una light novel (versione inglese di un romanzo giapponese scritto per un pubblico giovanile) che ho letto di recente e da allora mi tormenta con la domanda: quando esce il seguito??

La nobile Laetitia viene mollata pubblicamente dal principe suo promesso sposo e ingiustamente esiliata. Recuperati i ricordi di una vita precedente in Giappone, decide di accettare la pena per non scatenare una faida tra nobili e nel frattempo accetta l’offerta di un regno vicino di diventarne regina di facciata per due anni. Nel frattempo dà libero sfogo alla sua passione per la cucina e i cani (un branco di lupi che si comporta come una docile cucciolata). La dolcezza e tranquillità erano previste e difatti sono presenti, ma a farmi innamorare così tanto della storia sono stati i personaggi tridimensionali e ben definiti, assieme a una costruzione del mondo curata molto meglio di quanto mi aspettassi e altri di rosa simili che ho letto. Lo consiglio vivamente a tutti!

 

Provo diffidenza per le fiabe moderne poiché non tutte mi piacciono, ma La notte dei desideri mi attirò con la sua copertina incantata, alla portata dei bambini ma anche degli adulti e così decisi di comprarlo. Capii fin dalle prime righe che era stata un’ottima scelta: la narrazione procede con la naturalezza di un fiume in una valle fiorita, il senso di meraviglia, stupore, magia non intaccato né svilito dall’ambientazione moderna, che si trasforma così in una landa fatata, dove operano demoni e forze maligne ma anche santi, entità benefiche e animali parlanti. Detto così sembra un minestrone senza né capo né coda, invece a mio parere è molto ben riuscito, come una canzone che incorpora stimoli diversi.

 

Bofuri è una light novel nota a molti per l’omonima versione animata ed è amatissima nel Sol Levante, così decisi di leggerla per curiosità. È la storia di una ragazzina che si appassiona a un videogioco in realtà virtuale e diventa per puro caso uno dei giocatori più forti. A distinguerla da serie simili è il tono leggero e puccioso e un mondo di gioco accattivante, pieno di splendidi panorami, ma anche enigmi e pericoli, unito alla totale mancanza di grandi minacce. Nessun cattivone intento a distruggere i buoni, nessun conflitto feroce e straziante, nessuna tragedia (finora). Ci sono storie talmente paciose che fatico a leggerle, ma Bofuri mette abbastanza elementi sul piatto da riuscire comunque a piacermi e incuriosirmi; è come un drink dolce che finisci prima di quanto vorresti. Consigliatissimo per chi ha sete d’evasione.

 

Nevermoor è una serie di cui ho parlato più volte e che presi in mano dietro suggerimento di un gruppo Facebook. Una giovane orfana di madre pare destinata a morire, ma si ritrova invece nello Stato Libero, un mondo magico di cui non sospettava l’esistenza. Ricorda tantissimo Harry Potter, ma lo supera in ogni campo, soprattutto nell’immaginazione, nei luoghi, nei personaggi e le loro motivazioni (Ezra Squall è diventato uno dei miei cattivoni letterari preferiti), nella scuola di magia… tutto. Non mi aspettavo che mi prendesse così e lo consiglio per chi cerca letture affini e migliori a quelle del maghetto.

Il terzo volume mi è piaciuto leggermente meno degli altri, ma nel complesso è una serie che vale assolutamente la pena seguire.

 

Reign of the seven spellblades è un’altra storia dalle premesse simili a quelle di Harry Potter; un gruppo di ragazzi inizia a frequentare una scuola di magia. Quali sono le differenze? Innanzitutto nella filosofia della scuola: se Hogwarts era piena di regole, qua l’unica è “fai quello che vuoi, se muori, impazzisci o finisci molto male affari tuoi”. L’uso prolungato della magia corrompe e rischia di trasformare chiunque in un mostro; Voldemort scapperebbe urlando alla vista degli studenti del terzo anno, oppure non sarebbe nemmeno il più pericoloso tra gli insegnanti. Lo consiglio a chi vorrebbe un Harry Potter più spigoloso e dark ma non angosciante e con più di un mistero da risolvere.

 

Solitamente evito le letture dark o nichiliste, ma L’accalappiastreghe è un’eccezione che sono felicissima di aver fatto. Un gattino parlante viene buttato in strada dopo la morte della sua padrona e si ritrova sul punto di morire di inedia quando viene notato da un accalappiastreghe che gli propone un patto: metterlo all’ingrasso per poi ucciderlo e usare il suo grasso in una pozione. Il gatto (anzi, il cratto) accetta, dando inizio a una serie di bizzarre e tenebrose avventure. È una storia davvero particolare, con potenti suggestioni dalla biologia, dalla cucina e dalla folle immaginazione di Walter Moers. Lo consiglio a chi cerca un dark fantasy un po’ diverso dal solito.

 

Un altro libro di Walter Moers, anzi, il primo che lessi di questo autore tedesco è Il labirinto dei libri sognanti. Non dimenticherò mai come lo presi. La sua copertina, con quel dinosauro letterato che spiccava tra decorazioni rossastre, mi attirò subito. La sinossi mi avvertiva di mettere subito giù quel libro o un veleno incantato mi avrebbe uccisa; per chi aveva invece il coraggio di proseguire, Ildefonso De Sventramitis (ossia il dinosauro in copertina) spiegava che tale selezione era necessaria. Il mondo in cui ci avrebbe accompagnati non era per spiriti deboli, era pieno di insidie e libri mortali… sì, i libri potevano uccidere ed erano oggetti pericolosi. Ovviamente lo comprai e me ne innamorati follemente. Ero così presa che impiegai un numero imbarazzante di pagine per rendermi conto che era il secondo volume di una trilogia, ma ciò non ebbe alcun impatto negativo nella lettura. La storia tratta del viaggio a Librandia di Ildefonso e delle sue scoperte. Manca un cattivone e un conflitto centrale, ma l’immaginazione, il senso di scoperta e i personaggi bizzarri sono così affascinanti che me ne accorsi a malapena.

Poi ho recuperato il prequel, La città dei libri sognanti, scoprendo che è l’inno alla lettura migliore, più originale, più scatenato, folle e meritevole di essere letto che esista, ma è un’altra storia. Sono consigliati entrambi e non appena metterò le mani sul terzo libro io sarò là a leggerlo e consigliarvi pure quello.

 

Reset! The Imprisoned Princess Dreams of Another Chance! È un’altra light novel che ho comprato senza aspettarmi chissà che e di cui invece, ora, aspetto con somma impazienza il seguito. In un mondo pseudo medievale di magia, la principessa Annabel viene tradita dal suo promesso sposo e condannata a morire di fame; quando la sua amata guardia del corpo muore, lei attinge alla magia che non ha mai imparato a usare, per poi svenire in un turbine di energia negativa. Si risveglia sei anni prima, a dodici anni e non più diciotto ed è decisa più che mai a sventare gli eventi che l’hanno condotta a quel punto e alla distruzione del suo regno. Fantasy, mistero, magia, personaggi ben realizzati, una buona costruzione del mondo e un tocco di rosa. È un mix che mi ha conquistata e consiglio vivamente.

 

Amo Dante e la Divina Commedia, ma sono piuttosto esitante a comprarne ulteriori edizioni. È un testo che mi affascina e voglio indagare a fondo, perciò resto facilmente delusa dai (pure bellissimo) adattamenti illustrati che non colgono o reinterpretano lo spirito originale senza tenere in alcun conto le particolarità del secolo che l’ha partorito (amo il medioevo e vederlo costantemente banalizzato, incompreso o brutalizzato a parole mi rattrista). L’unica edizione che avrebbe potuto accontentarmi avrebbe dovuto avere: il testo originale, il commento di un ottimo dantista e qualche illustrazione. Così, quando venni a sapere dell’edizione commentata da Franco Nembrini (il mio dantista preferito), illustrata da Gabriele Dell’Otto (lavora con la Marvel) e con premessa di Alessandro D’Avenia, mi precipitai alla libreria più vicina. Temevo uscisse solo il volume dedicato all’Inferno, ma fui felicissima quando arrivò il Purgatorio – che sto leggendo ora – e sarò al settimo cielo quando verrà il Paradiso. Il testo ha la parafrasi a fronte e grazie al commento prima del canto, è facilissimo da seguire. Nembrini avvicina a Dante meglio di chiunque altro; il sommo poeta (ri)diventa così una lettura universale, capace di muovere il lettore nel profondo. Lo consiglio a tutti.

 

E voi? Qual è un libro che avete letto e ha superato in positivo ogni vostra aspettativa? Fatemelo sapere e continuate a seguirmi!

 

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