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Mondi fantastici dove vivrei

Mondi fantastici; tra gli innumerevoli che sono stati immaginati, oggi vi parlerò di quelli dove mi trasferirei a vita.

Gli standard si alzano se si tratta di andare a vivere in un posto anziché visitarlo. Molte ambientazioni letterarie godono di paesaggi splendidi e storie intricate, ma anche di relativi cattivoni e catastrofi (una storia non può nemmeno partire senza almeno un problema). Perciò, se devo scegliere un posto fantastico in cui vivere, a venirmi in mente sono innanzitutto quelli conosciuti tramite videogiochi.

Un’ottima opzione non a caso in cima alla lista è il mondo dei Pokemon per come è presentato nella versione animata e nei giochi (nei manga è più cruento). Ci sono città provviste di ogni genere di servizi, ma anche località più piccole, foreste, mari, una natura rigogliosa dove è possibile vivere in pace con sé stessi, gli altri umani e i Pokemon. Anche solo i Pokemon! Chi non vorrebbe avere per amica almeno una di queste creature straordinarie? Un mondo dove è considerato non solo sicuro, ma anche scontato far andare in giro da soli bambini dai dieci anni in su in un viaggio di crescita personale in cui imparano a conoscere i Pokemon, altri esseri umani, sé stessi e si assumono le prime responsabilità, è un candidato eccellente per andare a viverci. Il fatto che nessuno menzioni mai un governo, guai con cavilli burocratici, beghe politiche è ancora più promettente. Gli abitanti sono educati e civili e finora non è stato registrato alcun tipo di discriminazione. Certo, di tanto in tanto irrompono i cattivi della stagione che cercano di distruggere la regione di turno e/o il mondo usando il potere di Pokemon particolarmente rari e forti, ma appare sempre un giovane eroe a salvare tutti. L’unico problema sarebbe scegliere una regione precisa, ma conoscendomi, finirei per diventare una professoressa Pokemon o un assistente oppure, ancora più probabilmente, una scrittrice che vive del suo lavoro godendosi una vita tranquilla in riva al mare. Quale mare? Devo solo ripassarmi più di mille episodi e venti giochi per deciderlo con certezza.

Un altro mondo videoludico dove mi trasferirei volentieri è quello di Super Mario. Il Regno dei Funghi, nonostante le continue scorrerie del malvagio Bowser & villain vari ed eventuali, resta un luogo magico; nei primi livelli, guardare quelle bizzarre colline in lontananza mi ha sempre donato un senso di pace. Il verde non manca, ma come sappiamo da Super Mario Kart 8 e Super Mario Odyssey ci sono anche città e insediamenti popolati da esseri umani. L’immagine che ne ricavo – non aiuta che ogni videogioco lo presenti in modo diverso – è di un mondo pacifico, coloratissimo e puccioso, dove le tragedie sono piuttosto rare e di tanto in tanto ci si ritrova per giocare tutti insieme, amici e nemici.

Nell’ultimo Mario Party confesso che guardavo lo sfondo e pensavo “come sarebbe il resto di questo scorcio? Sembravano rispettivamente un ristorante, un bar e una spiaggia piuttosto carini”. Probabilmente andrei a vivere in quella placida, bellissima cittadina, ma suppongo che l’ideale sarebbe parlare con un bravo immobiliare del posto.

Dream Land è invece teatro delle imprese di Kirby, altro eroe videoludico della Nintendo. Gli unici problemi che hanno i suoi abitanti, sono quelli che può risolvere Kirby; cattivoni ricorrenti o nuovi ed occasionali ritrovamenti di antichissimi reperti tecno magici capaci di distruggere galassie, realizzare desideri e divorare l’anima di chi è abbastanza stupido da usarli a cuor leggero. Niente di grave. Le giornate di chi la abita sono placide e serene, tra pasti, pisolini e passeggiate in ambienti naturali bellissimi e impossibili. Ci vivrei, ma tra Dream Land e Toppalandia sceglierei il secondo. Si tratta di un mondo bidimensionale dove tutto è fatto di tessuto, compresi i contorni dei personaggi e compare in Kirby e la stoffa dell’eroe e Kirby e la nuova stoffa dell’eroe (ho giocato quest’ultimo e a dispetto di ciò che dicono i critici, resta uno dei miei giochi preferiti). I motivi che me l’hanno fatto amare così tanto sono gli stessi per cui ci vivrei: la mancanza totale di frustrazione, l’impossibilità di morire, la gentilezza e cordialità degli abitanti, i colori pastello e la bellezza; tutto è una gioia per gli occhi. Toppalandia è stata invasa dai mostri e dal malvagio Malandrana? Gli abitanti sembrano non accorgersene e continuano la loro tranquilla e coloratissima vita. Per ottenere la moneta locale (perline fluttuanti) basta aggirarsi nei livelli giusti; essere colpiti dai nemici non avrà altra conseguenza che perdere le perline raccolte – sorte comunque preferibile alla dipartita. Nessuno mai costretto a fare lavori ingrati, niente burocrazia, niente malattie e l’unico accenno che vediamo di un governo è un giovane principe che implora l’aiuto del giocatore. Non si dà arie e si rende utile nella modalità difficile; un possibile amico?

La bellezza estetica e la pace che traspaiono dai mondi coloratissimi di Yoshi’s Woolly worlde Yoshi’s crafted world li rende anch’essi buoni candidati, basterebbe trovarsi un posto sgombro dai nemici. Il secondo arriva vicino a dipingere città che mi ero immaginate.

Mi rendo conto che molti potranno dissentire e preferire altri luoghi in cui avere vite più avventurose, ma personalmente l’ideale di una vita tranquilla il più possibile priva di frustrazioni è quello che più mi attira.

E voi? Se poteste andare a vivere in un mondo fantastico, quale scegliereste e perché? Ne avete in mente uno che pochi conoscono o uno classico? Scrivete tutto nei commenti e continuate a seguirmi!

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