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Camena e le avventure scarlatte

Camena e le avventure scarlatte è il quarto libro della saga di Camena e oggi volevo parlarvene

 

Ci è voluta un po’ di pazienza, ma alla fine è arrivato il quarto libro della saga! Scrivere è un’attività che richiede sempre (molto) più tempo di quanto vorrebbero i lettori in attesa del prossimo libro, ma vale anche per gli scrittori stessi, fra imprevisti, alti e bassi e giorni in cui la concentrazione è del tutto assente.

 

Di cosa parla la serie? Delle disavventure dell’omonima protagonista, reclutata a forza come interprete da un esercito di spettri intenzionati a conquistare la Terra. Le armi convenzionali non hanno alcun effetto su di loro e l’unica speranza sembra venirci a patti, impresa non impossibile dal momento che lei li conosce: sono i cattivi del suo cartone animato preferito, Giro, Volta e Coraggio! Il loro capo, difatti, nonostante i suoi poteri terrificanti, non è (troppo) crudele, ma serviranno tempo e pazienza per prendere le misure con lui e con aspetti del mondo di cui nemmeno lei era a conoscenza.

 

Se i libri precedenti erano dedicati a esplorare la situazione assurda in cui si trova la protagonista, questo si concentra su aspetti nuovi del mondo e dà risposta ad alcune domande importanti: com’è stato possibile che degli esseri provenienti da un universo finzionale siano riusciti ad approdare sulla Terra? Perché, nonostante Camena ricordi gli episodi della serie originale, i personaggi si comportano in modo diverso ogni giorno di più? Persino la storia del loro mondo diverge in più di un punto. C’è un motivo se gli spettri italiani di cui normalmente si narrava in vecchie leggende, di punto in bianco, interferiscono sul piano dei vivi? Cosa sta architettando la Comunanza d’Europa dopo il rifiuto del governo italiano di prendere sul serio i fantasmi? Come è possibile insabbiare un’invasione da parte di esseri alieni del tutto invincibili?

 

Camena dovrà fare del suo meglio per destreggiarsi fra vecchi e nuovi nemici ed è sempre più divisa tra la lealtà alla patria che ama e i rapporti sempre più stretti con gli spettri.

 

E voi? Amate le storie un po’ sperimentali che comprendono più generi o preferite quelle più tradizionali? Fatemelo sapere e continuate a seguirmi!

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