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Il wrap-up di maggio 2025, parte 1

 

 

Eccovi il wrap-up di maggio, pieno di gioie e rimpianti librosi. Tenetevi forte!

 

Non sono certo la prima persona che prende in mano un manga dopo aver visto/ sentito meraviglie su il relativo anime. Non è nemmeno la prima volta che mi approccio al mondo di My hero academia; anni fa avevo provato a leggere il primo volume del manga originale, ma non mi aveva detto granché, così ho lasciato che questa serie d’azione proseguisse senza il mio supporto. Ogni tot mi lasciavo prendere dalla curiosità, sbirciando qualche video – saggio su Youtube opera di fan appassionati, ma generalmente non ho mai nutrito un grande interesse per le storie coi super eroi. Eppure, avevo sentito dire, My hero academia vigilantes era privo di grossa parte dei difetti della serie originale, avendo stakes relativamente più bassi e punti di vista meno scontati della (solita) classe di eroi adolescenti.

Così, avvalendomi di generosi sconti stagionali, ho scaricato e letto il primo volume di My hero academia vigilantes. Mi è piaciuto di più del primo di My hero academia, ma non di molto. I personaggi non sono male, ma ho trovato che l’elemento dei protagonisti perdenti sfortunati reietti della società è caricato giusto un po’ troppo per i miei gusti (e, a tratti, la credibilità).

Un giovane eroe wannabe con un potere relativamente inutile finisce per legarsi con altri reietti mascherati intenzionati a combattere il crimine senza avere la licenza. Il più forte del gruppo è persino privo di poteri; mi complimento per il fegato, ce ne vuole, in un mondo dove possono pioverti addosso coltelli e palle di fuoco se guardi male la persona sbagliata.

Non mi è dispiaciuto e non escludo di riprendere a leggere la serie, ma senza fretta.

 

Oltre agli sconti, mi ci è voluto del coraggio per riprendere il manga di Go! Go! Loser ranger e leggermi il secondo volume, ma ne è valsa la pena.

Sì, sono strana. Le serie che parodizzano senza troppo cinismo su super eroi e power rangers mi attirano molto più di quelle che richiamano.

Il mondo, la lore e i personaggi (sebbene alcuni siano troppo caricaturali nel bene e nel male, soprattutto i ranger cattivi) continuano ad affascinarmi un sacco. Apprezzo che alcuni inizino a svilupparsi e farsi comprendere meglio dal lettore. La violenza e la sfortuna concentrata di alcuni personaggi rimangono ingredienti stabili che non mi sono facilissimi da digerire, ma il resto della storia mi ha catturata. Prima o poi la riprenderò.

Ho comprato il primo volume di Tenmaku cinema per le stesse ragioni per cui ho provato My hero academia – vigilantes (sconti e passaparola).

Uno studente appassionato di cinema finisce semi-posseduto dal fantasma di un cineasta, che lo segue ovunque ed è determinato a usarlo per girare un capolavoro. Il mistero su chi sia veramente e perché sembra non essere mai esistito – nessun documento passato lo menziona – è interessante, ma da solo non può reggere la storia. Il character design del fantasma è la parte migliore, ma da solo non può reggere la storia. Sì, mi sto ripetendo, ma questo problema si applica a ogni singolo elemento: i personaggi non sono male, ma [problema]. Il dialogo non è male, ma [problema]. La storia generale, di loro che devono girare un film di nascosto in poco tempo è [problema]. Non c’è nulla di brutto, ma nemmeno che mia abbia preso; non escludo tuttavia che a lettori più appassionati di cinema di me possa piacere un sacco. Se è il vostro caso, vi consiglio sia l’anime sia il manga.

 

Shangri-la Frontier è un manga d’azione a cui mi sono appassionata e merita più riconoscimento; sulla carta, le avventure di un gamer del futuro fuori e dentro gli schermi non suonano chissà cosa, ma l’esecuzione è stellare. Boss assurdi, mondi videoludici ben progettati e relativamente plausibili, i rapporti di amicizia e rivalità tra i personaggi, le particolarità del mondo futuristico in cui vivono … non c’è un solo ingrediente che sia fuori posto, non credibile o mal eseguito.

Detto ciò, questo ventesimo volume mi ha un po’ annoiata. Il protagonista e i suoi alleati stanno affrontando un mega-boss assurdo che avevano lavorato sodo per raggiungere … ed è così per tutto il libro.

Generalmente, i volumi di questa serie mi hanno dato molta più soddisfazione e gioia di questa lotta lunga, estenuante e interminabile, ma sapevo che stava arrivando e l’azione è un ingrediente molto importante di Shangri-La Frontier. Non rimpiango l’acquisto e attendo con impazienza di leggere il prossimo.

 

Keroro è il titolo di un vecchio anime famoso, ma sapevate che era basato su un manga chiamato Sgt. Frog? Nemmeno io, prima di mettermi a curiosare sullo store della mia app Book Walker.

Bravi traduttori italiani, Keroro suona molto meglio di Sergente Rana. Può anche darsi che sia un problema dei traduttori inglesi, però.

Ambientato a Tokyo nell’allora corrente 1999, il manga segue l’anime con un buon grado di fedeltà: Keroro, rana aliena mandata a invadere la Terra, si ritrova separato dai suoi compagni e dal resto dell’esercito, che li ha abbandonati e messo in pausa la missione. Stringe amicizia con un giovane di soli dieci anni appassionato di alieni e storie dell’occulto – e molto meno con la dodicenne sorella di lui e la loro madre. Seguono avventure assurde e spassose; più che uno sci-fi, la storia è uno slice-of life comico. È un gag manga – ancora non terminato, con più di dieci volumi! – a cui non ho saputo resistere. Cosa sono 4,99 euro per un po’ di gioia e nostalgia? Alcune gag sono invecchiate un po’ male, ma nel complesso è rimasto attuale e super godibile, ed è interessante notare le differenze rispetto all’anime. Un’ottima lettura.

 

Il secondo volume di Heroine? Saint? No, I’m an all-works maid (and proud of it!) è come il primo: fuffa molto spassosa e ben scritta. L’incipit, stavolta, è molto più gradevole e facile da seguire. Mi spiace solo per Lect (innamoratosi di una delle protagoniste più stolide di sempre) e un altro personaggio che in quanto a presenza di mente potrebbe rivaleggiare la protagonista.

Stavolta, a reincarnarsi nel mondo magico pseudo-fantasy di un gioco di appuntamenti non è solo un ragazzo a caso, bensì anche sua sorella (loro si ricordano la storia originale e fanno il possibile per correre ai ripari e dare prosperità al regno), una ragazza-prodigio ossessionata dall’essere una maid (la protagonista OP) e, in questo volume, arriva anche una parente di lui.

Una lettura molto carina che mi sono sbocconcellata con calma e risate – ho pure finito gli highlights. Se mai uscirà l’anime, non perdetelo.

 

Ho aspettato anni, prima di cominciare Gesù di Nazaret – dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Resurrezione di Ratzinger, per poi leggerne un capitolo o due al giorno in occasione della Quaresima e terminarlo a Pasqua finita. Il pro è che contiene passaggi profondi e illuminanti: il mio preferito abbraccia l’intero capitolo sulla verità. Spiega bene tante cose che il fedele medio non sa o non trova il coraggio di chiedere.

Il contro è che è una lettura lunga e densa che chiede al lettore un grado non indifferente di attenzione e concentrazione. Se qualcuno possiede queste cose e cerca una lettura un po’ seria in materia spirituale, questo libro è un’ottima scelta. Non rimpiango affatto di averlo letto.

 

Una principessa sogna di vivere grandi avventure, ma finisce rapita dai demoni; l’unico modo che ha per coronare il suo sogno è leggere i libri di magia proibiti della loro biblioteca, diventare forte e fuggire verso casa. Suona intrigante, vero? Difatti il primo capitolo di Abducted princess running rampant è scritto piuttosto bene. Dopo, però, si affacciano i difetti, come personaggi stereotipati e cadute di stile fanservice (tipo strizzate di seni) che per fortuna occupano uno spazio molto piccolo. C’è un mondo stereotipato ma non privo di idee originali, un senso di avventura e scoperta e il sapore di speranza e curiosità di chi si affaccia al mondo da poco tempo.

Ho apprezzato anche il tono leggermente dark verso la fine, con la principessa che si troverà ad affrontare gli stessi demoni con cui aveva fatto amicizia durante la sua (privilegiata) prigionia. Un’altra fonte di problemi sono le ricadute negative nell’usare la magia proibita.

La principessa a tratti è un po’ stupida, ma qualunque sedicenne costretto a non uscire dal palazzo per sedici anni lo sarebbe; tutto sommato, reagisce in modo piuttosto sensato e credibile.

Non è un capolavoro, ma è stata comunque una lettura piuttosto gradevole, l’inizio di una serie che proseguirò.

 

Rhine legends – Father Rhine remembers! È una raccolta di storie del folklore tedesco narrate dal fiume Reno in persona. Sono compresi miti, leggende e fiabe popolari legate a luoghi realmente esistenti indicati da una mappa. Mi è piaciuto molto, il difetto più grande è la dimensione minuscola dei caratteri e la mancanza della versione in italiano – avevo comprato questo libretto l’anno scorso durante la mia gita in Germania, ed erano disponibili solo la versione in inglese e tedesco.

Sono stati sei euro molto ben spesi, me lo sono letta con piacere.

 

Soara and the house of monsters è un altro serio contendente al titolo di miglior lettura del mese. La protagonista, (maltrattata e) duramente addestrata per tutta l’infanzia, doveva essere la migliore cacciatrice di mostri del regno, ma proprio durante la sua investitura, i mostri chiedono l’armistizio e la guerra cessa. Essendo orfana, non ha una casa né una famiglia a cui tornare, e non sa cosa fare della sua vita; girando senza meta, incontra un gruppo di nani che fanno da architetti per i mostri, realizzando abitazioni su misura delle particolari esigenze della specie dei loro clienti.

Viene fuori che i mostri sono rimasti affascinati dalle case degli umani, e piuttosto che muovergli guerra preferiscono costruirsene di proprie e arrangiarsi con ciò che hanno a disposizione.

Nonostante la riluttanza iniziale, Soara si unisce a loro e li aiuta coi compiti pesanti che non riescono a svolgere.

Mi è piaciuto un sacco; lo stile del disegno è splendido e i personaggi, pur semplici, sono ricchi di sfumature e sottigliezze. L’ambientazione e la premessa non sono affatto male, trovo tutto migliore rispetto al corto di Youtube Dungeon Real Estate a cui è simile nel concept.

È una serie che proseguirò senza dubbio e sono molto felice di avere scoperto!

 

Tenetevi forte per la prossima parte; ci sarà uno dei contendenti al titolo di peggior libro dell’anno.

 

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